I migliori Gin: produzione, botanicals e uso nei cocktails

gin

Gin: La Magia di un Distillato Aromatico

Il gin è una bevanda alcolica straordinaria, ottenuta attraverso la distillazione di un fermentato, generalmente ricavato da cereali, ma non solo: talvolta si utilizza anche vino, mele o patate. La sua caratteristica distintiva è la macerazione di una miscela di erbe, spezie e piante, noti come botanicals. In ogni ricetta, le bacche di ginepro non possono mai mancare, poiché conferiscono al gin il suo inconfondibile aroma e sapore.

Origini Storiche del Gin

Il termine “gin” deriva direttamente dalla parola “ginepro”, la pianta da cui provengono le bacche. Sebbene questo sia uno dei pochi dati certi, la storia di questa bevanda è avvolta da leggende e racconti spesso confusi.

La genesi del gin è attribuita ai Paesi Bassi, dove il farmacista e medico Franciscus Sylvius, nel tentativo di trovare un rimedio per disturbi gastrointestinali e renali, creò una miscela a base di alcol di grano e bacche di ginepro. Questo tentativo di medicinale si trasformò in Jenever, la cui fama si diffuse fino a diventare ciò che oggi conosciamo come gin.

Il vero e proprio boom del gin avvenne in Inghilterra, dove la bevanda conquistò il palato della popolazione, passando da rimedio terapeutico a una delle bevande alcoliche più amate. L’impulso decisivo alla produzione locale fu dato da Guglielmo II d’Orange, il quale, vietando l’importazione di distillati, costrinse gli inglesi a creare un gin a partire da grano locale, unendo anche ginepro, coriandolo, scorza d’arancia e altri botanicals. Così nacque il London Dry Gin.

Il Fenomeno del Proibizionismo Inglese

La popolarità del gin continuò a crescere, anche quando vennero introdotte leggi restrittive come il Gin Act, che mirava a limitare la distribuzione e a tassare la bevanda. Nonostante ciò, gli inglesi risposero con un vero e proprio “proibizionismo domestico” e, dopo un iniziale calo nei consumi, il gin tornò a essere apprezzato come prima, alimentando anche un aumento delle importazioni da Francia e Olanda. Il Gin Act fu abrogato nel 1742, dando il via a un’era di rinnovata produzione.

Le Tecniche di Produzione del Gin

Una delle caratteristiche fondamentali del gin è l’utilizzo dei botanicals. Ogni produttore custodisce gelosamente la propria ricetta, che può includere una varietà di ingredienti. Tra i principali troviamo:

  • Ginepro: l’ingrediente essenziale, la cui presenza è obbligatoria per legge.
  • Semi di coriandolo: a seconda della loro origine, possono apportare note speziate o agrumate.
  • Iris: utilizzata per aggiungere sentori floreali e per trattenere aromi più volatili.
  • Radice di angelica: bilancia gli aromi e apporta note terrose.
  • Scorza di agrumi: come limone o arancia, spesso presente nei gin di alta qualità.
  • Botanicals secondari: come cannella, mandorle, liquirizia e noce moscata.

Attualmente, le tecniche di produzione del gin si suddividono principalmente in due metodi:

  1. Distillazione di alcol da cereali: praticato in Olanda, questo metodo prevede l’aggiunta di ginepro e piante aromatiche a un distillato di alcol ricavato da cereali come orzo o segale.
  2. Aromatizzazione di alcol etilico puro: utilizzato in Inghilterra, dove l’alcol è arricchito con botanicals e sottoposto a una seconda distillazione per produrre il London Dry Gin.

Un metodo da evitare è quello che utilizza oli aromatici industriali, poiché non produce un gin di qualità.

Tipi di Gin

La base del gin è un distillato di cereali con un contenuto alcolico compreso tra 43 e 45 gradi. I gin più noti sono quelli inglesi, ottenuti con alambicchi a colonna, dal gusto secco, mentre il gin olandese, prodotto con alambicchi a pot, risulta più corposo e aromatico. In Italia, il gin è realizzato con le pregiate bacche di ginepro mediterranee.

In Europa, il gin è suddiviso in diverse categorie:

  • Gin distillato: ottenuto da un’alcol rettificato al 96%, aromatizzato con botanicals e con un contenuto alcolico di almeno il 37,5%.
  • London Gin: simile al gin distillato, ma senza aggiunta di aromi e con botanicals macerati per meno di 24 ore.
  • Old Tom Gin: una variante più dolce del London Dry, ottenuta con sciroppo di glucosio.
  • Spiriti aromatizzati al ginepro: prodotti con aromi naturali, mantenendo un rapporto alcol/volume di almeno il 30%.

Varianti Colorate

Tra le molteplici varianti di gin, spiccano due tipologie particolari:

  • Pink Gin: aromatizzato con angostura, si distingue per il suo colore rosa.
  • Sloe Gin: di colore viola, ottenuto dalla macerazione di prugne selvatiche.

Cocktail a Base di Gin

Il gin può essere degustato liscio, a una temperatura compresa tra i 20 e i 23 gradi, oppure utilizzato come ingrediente principale in una varietà di cocktail. Alcuni dei più famosi includono: Gin and French, Gin Fizz, Gin Lemon, Gin Sour, Gin Tonic, Martini Cocktail, Negroni e Clover Club.

FacebookInstagramYouTube