Bloody Mary il cocktail “del giorno dopo” per eccellenza

Il Bloody Mary: Un Classico Intramontabile

Il Bloody Mary è un cocktail iconico che unisce sapori intensi e una storia affascinante. Per prepararlo, avrai bisogno di:

  • 1 e 1/2 oz di vodka
  • 3 oz di succo di pomodoro
  • 1/2 oz di succo di limone fresco
  • 2-3 spruzzi di salsa Worcestershire
  • Salsa Tabasco a piacere
  • Sale o sale di sedano
  • Pepe

Inizia versando tutti gli ingredienti in un bicchiere alto colmo di ghiaccio e mescola delicatamente per amalgamare i sapori.

Le Origini del Cocktail

Il Bloody Mary fu creato dal barman francese Fernand Petiot nel 1920, mentre lavorava al celebre Harry’s New York Bar di Parigi. Contrariamente a quanto si crede, il nome del cocktail non è legato a Maria I d’Inghilterra, conosciuta come “Maria la Sanguinaria” per la sua feroce persecuzione dei protestanti nel XVI secolo. Infatti, la vera origine del nome deriva da un cliente abituale, l’attore Roy Barton, che volle rendere omaggio al bar di Chicago “Bucket of Blood”, dove si esibiva spesso. Nella sua versione originale, il cocktail era semplicemente una miscela di vodka e succo di pomodoro.

Nel 1925, Petiot si trasferì negli Stati Uniti, inizialmente in Ohio, per poi approdare a New York nel 1933. Qui, trovò lavoro al prestigioso King Cole Bar del St. Regis Hotel. Un giorno, dopo aver preparato il cocktail per Serge Obolansky, il presidente dell’hotel, ricevette un feedback sul drink definito “un po’ insipido”. Petiot si mise al lavoro per migliorare la ricetta, aggiungendo sale, pepe, succo di limone e salsa Worcestershire, dando vita così alla ricetta moderna del Bloody Mary. Tuttavia, il proprietario dell’hotel, Vincent Astor, trovava il nome “Bloody Mary” inappropriato per la clientela raffinata, decidendo di ribattezzarlo “Red Snapper”. Nonostante ciò, i clienti continuarono a usare il nome originale.

Un Cocktail per Ogni Occasione

Oggi, il Bloody Mary è famoso come uno dei migliori “cocktail del giorno dopo”. Nella ricetta classica, il sedano non era incluso, ma nel 1960 un barman dell’Ambassador Hotel di Chicago, notando una cliente mescolare il drink con un gambo di sedano, decise di adottare questo ingrediente, rendendolo parte della preparazione.

Attualmente, il termine “Red Snapper” si riferisce a una variante del Bloody Mary preparata con gin invece di vodka. Una delle varianti più popolari del cocktail è il Bloody Caesar, inventato nel 1969 da Walter Chell al bar Owl’s Nest di Calgary in occasione dell’apertura di un nuovo ristorante. In questa versione, il succo di pomodoro è sostituito dal clamato, una miscela di succo di pomodoro e vongole. Ci sono anche molte altre interessanti interpretazioni del Bloody Mary, come la Chelada (con birra messicana), il Bloody Geisha (con sake), il Brown Mary (con whiskey americano), il Bloody Rita (con tequila), il Bloody Pirate (con rum scuro) e il Bloody Bishop (con sherry).

In sintesi, il Bloody Mary non è solo un cocktail; è un simbolo di convivialità e creatività, capace di adattarsi ai gusti e alle occasioni, rimanendo sempre un classico intramontabile.

Vuoi intraprendere la professione del barman o della barlady, ma non sai da dove iniziare? FPU Barman Academy ente di formazione accreditato dalla Regione Lazio, ha il corso giusto per te: corso da Barman e Barlady.

FacebookInstagramYouTube