Il Vermouth: Storia, Tipologie e Regolamentazione in Italia
In Italia, il Vermouth (o Vermut) è definito come una bevanda alcolica che deve contenere almeno il 75% di vino, arricchita con dolcificanti e infusa con una selezione di botaniche. Tra queste, l’ingrediente distintivo è l’assenzio, nelle sue varietà Pontico e Romano. La base vinosa può derivare sia da uve a bacca bianca che rossa, senza alcuna limitazione geografica, il che consente l’impiego di vini esteri, spesso provenienti dalla Spagna, nella sua produzione.
Le Diverse Varietà di Vermouth
Il Vermouth si presenta in diverse tipologie, ognuna con caratteristiche uniche in termini di dolcezza e contenuto alcolico. Secondo la normativa vigente dal 2014, queste bevande devono contenere un minimo di 130 grammi di zucchero per litro e avere un grado alcolico di almeno 14,5%.
- Vermouth Rosé: Questa varietà è ottenuta dalla miscela di vini bianchi e rossi. Si distingue per una particolare tecnica di macerazione delle bucce, che può durare da poche ore fino a due giorni, conferendo al prodotto una caratteristica colorazione rosata.
- Vermouth Rosso: Generalmente realizzato con vino bianco, questo tipo è arricchito con caramello naturale per raggiungere la tonalità tipica.
Le versioni Dry ed Extra Dry hanno una gradazione alcolica rispettivamente di 16° e 15°, con contenuti zuccherini di 50 e 30 grammi. Queste varianti, con un profilo aromatico meno amaro, offrono note fresche di erbe, scorze di agrumi e fiori.
Normativa del Vermouth di Torino
Nel 2017, è stata introdotta una regolamentazione specifica per il Vermouth di Torino, che stabilisce criteri rigorosi per la produzione. Tra questi, il vino deve essere esclusivamente italiano; per il Vermouth di Torino Superiore, è richiesta la provenienza dal Piemonte. Se un vitigno costituisce più del 20% del prodotto, può essere menzionato sull’etichetta, consentendo nomi come Moscato o Cortese.
La gradazione alcolica per il Vermouth di Torino è fissata a 16° per la versione standard e 17° per la Superiore, con un massimo di 22°. Le varianti Dry e Extra Dry devono avere un contenuto alcolico minimo di 18°. Inoltre, le artemisie utilizzate devono provenire dal Piemonte, con una concentrazione minima di 0,5 grammi per litro. Per la versione Superiore, è prevista una predominanza di botaniche locali e italiane.
Altri Aperitivi a Base di Vino: L’Americano e i Vini Chinati
Oltre al Vermouth, troviamo anche l’Americano, che si distingue per una base botanica in cui la genziana è predominante, mentre l’assenzio è presente in quantità minori. Anche se non specificato dalla normativa, tradizionalmente l’Americano include scorze di arance amare, che ne arricchiscono il profilo aromatico.
I vini chinati, d’altra parte, sono caratterizzati dalla presenza di corteccia di china come botanico principale, utilizzato anche in piccole quantità nelle altre tipologie di aperitivi.
Bevande Aromatizzate a Base di Vino
Le bevande a base di vino aromatizzato, destinate all’uso come aperitivi, presentano una gradazione alcolica massima di 14,4 gradi. Superato questo limite, rientrano nella categoria del Vermouth.
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