Vermouth di Torino: indicazione geografica riconosciuta!

Vermouth di Torino

Riconoscimento del Vermouth di Torino: Un Passo Storico

Il Vermouth di Torino ha finalmente ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’indicazione geografica da parte dell’Unione Europea. La Commissione Europea ha completato la valutazione del dossier tecnico, e a breve, dopo i necessari passaggi burocratici per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, il disciplinare di questo prestigioso vino aromatizzato torinese entrerà in vigore.

La Necessità della Protezione

L’iniziativa di tutelare l’indicazione geografica del Vermouth si è resa indispensabile per salvaguardare questa eccellenza enologica italiana a livello europeo, proteggendola dalle imitazioni che potrebbero compromettere la sua autenticità e il suo valore storico.

Questo vino non è solo il vanto di Torino, ma rappresenta anche un simbolo di italianità, famoso in tutto il mondo e capace di adattarsi alle diverse mode nel corso dei decenni. La sua rinomanza è profondamente radicata in Piemonte, e in particolare a Torino, dove, nel XVIII secolo, grazie ai “vermuttieri”, il Vermouth ha acquisito notorietà internazionale. L’amore per questa bevanda ha favorito un continuo affinamento delle tecniche produttive, mantenendo sempre un legame con la tradizione. È proprio questo equilibrio tra innovazione e heritage a valorizzare la produzione del Vermouth.

Il Percorso Verso il Riconoscimento

Il traguardo dell’indicazione geografica rappresenta un’importante conquista per il Vermouth di Torino, colmando un “vuoto normativo” che avvantaggiava le imitazioni a scapito dell’originale e poteva disorientare i consumatori meno esperti.

Il processo per ottenere questo riconoscimento è iniziato ben vent’anni fa, culminando in un primo passo significativo nel marzo 2017, quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta della Regione Piemonte, riconoscendo l’indicazione geografica “Vermouth di Torino / Vermut di Torino”. Questo ha portato alla fondazione dell’Istituto del Vermouth di Torino, un’associazione di 18 produttori uniti per valorizzare, promuovere e migliorare la qualità di questo prodotto.

Istituto del Vermouth di Torino

L’Istituto è stato creato per promuovere e elevare la qualità del Vermouth di Torino e per facilitare la sua diffusione sui mercati, grazie alla cooperazione tra i produttori. Tra i membri fondatori si annoverano marchi prestigiosi come Berto, Bordiga, Del Professore, Carpano, Cinzano e Martini & Rossi, che rappresentano una gran parte della produzione di questa denominazione.

Dal 2017 è attivo anche il Consorzio del Vermouth di Torino, creato per tutelare l’indicazione geografica.

Caratteristiche del Vermouth di Torino

La preparazione del Vermouth è un processo serio e rigoroso; ogni dettaglio deve essere rispettato. Il Vermouth di Torino si presenta in diverse tonalità, dal bianco al giallo paglierino, fino all’ambrato e al rosso. Questi colori dipendono dai vini utilizzati, dalle sostanze aromatiche e dall’eventuale uso di caramello, unico ingrediente consentito per la colorazione.

Il profumo è intenso, complesso e aromatico, mentre il sapore è caratterizzato da un equilibrio tra le note amare dell’Artemisia (che deve includere le varietà absinthium e/o pontica coltivate in Piemonte) e la dolcezza di vari tipi di zuccheri.

Il grado alcolico deve variare tra il 16% e il 22% vol, con una categoria speciale, il Vermouth Superiore, che deve avere un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol e contenere almeno il 50% di vini piemontesi, aromatizzati anche con erbe locali.

Inoltre, la denominazione può essere arricchita con le seguenti indicazioni:

  • Extra Secco o Extra Dry per prodotti con meno di 30 grammi di zucchero per litro
  • Secco o Dry per vermouth con meno di 50 grammi per litro (come indicato sul sito ufficiale)
  • Dolce per prodotti con zucchero pari o superiore a 130 grammi per litro.

Le Parole di Roberto Bava

Roberto Bava, presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino, ha dichiarato:

«Il nostro obiettivo era collocare il Vermouth ai vertici della qualità, tutelandone ogni aspetto, dalla coltivazione delle erbe aromatiche fino all’imbottigliamento. Volevamo creare un disciplinare che distinguesse chiaramente il Vermouth di Torino dagli altri vini aromatizzati, specificando il grado alcolico e l’origine geografica degli ingredienti, rendendolo unico nel suo genere.

Siamo estremamente orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento, frutto della collaborazione tra produttori, Federvini, Regione Piemonte, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Commissione Europea.».

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