Storie di successo: conosciamo da vicino Simone Onorati

Storie di successo: Simone Onorati

Come Simone ha affermato “Quello del barman è il lavoro più bello del mondo!”. Ecco perché è un piacere raccontarvelo

  1. Parlaci di te: dove lavori attualmente? Che lavoro svolgi? Quali sono i tuoi obiettivi professionali ed i sogni per il tuo futuro lavorativo?

Simone attualmente lavora al Jerry Thomas Speakeasy. Per quei pochi che non lo conoscono, si tratta del primo Speakeasy bar in Italia. Un vero e proprio progetto nato dalla volontà di riportare alla luce uno stile di miscelazione ormai dimenticato. Quello che più mi ha colpito è stato l’orgoglio con cui ne ha parlato. Si è subito capito che per lui non è solo un posto di lavoro ma il luogo in cui ha lasciato un pezzo di cuore. Tra i progetti futuri, come il 99,9% dei barman resta però la voglia di migliorarsi sempre ed arrivare ad aprire un locale tutto suo.

  • Partiamo dagli inizi, come ti sei trovato alla FPU Barman Academy? Parlaci un po’ del tuo percorso di studi e di cosa ti hanno lasciato gli anni passati alla FPU.

Alla FPU Barman Academy, Simone ha frequentato il Corso Barman e il Corso Barman Acrobatico (Flair).

Ma, indipendentemente dalle nozioni apprese (seppur indispensabili a diventare l’ottimo barman che è ora) quello che più è rimasto a Simone della FPU è la passione che gli insegnanti sono riusciti a trasmettergli per questo lavoro. E’ come se alla Flair Plus Ultra, tra un cocktail e l’altro, fossero riusciti ad istillare in ogni studente passione, dedizione e disciplina.

  • E una volta terminato gli studi? È stato difficile riuscire a trovare il tuo primo lavoro?

In Italia purtroppo è piuttosto difficile iniziare subito a lavorare. Come un po’ per tutti i campi, non solo nella ristorazione, viene richiesta tanta esperienza e, chi è alla ricerca del suo primo impiego, non viene preso in considerazione. Per fortuna la passione di Simone per questo lavoro è così tanta che decide di tentare all’estero. Francia e Londra sono le due città in cui ha lavorato ma è nella città inglese che c’è stato il vero e proprio punto di svolta per la sua carriera.

  • Oggi hai una carriera di successo, qual è la cosa che più ti piace del tuo lavoro?

Qui Simone ha le idee molto chiare e la risposta che mi dà è miele per chi ama frequentare i bar! “L’ospitalità, il saper regalare un’esperienza sensoriale al cliente che ordina un cocktail ma anche un sorriso che riesce a svoltare la serata”.

Mentre parlava ho ripensato a quante volte mi è capitato di uscire di casa con un carico di stanchezza e preoccupazioni e rientrare completamente rasserenata e distesa. Un grazie speciale da parte di chi sta dall’altra parte del bancone.  

  • C’è un aneddoto divertente o particolarmente emozionante che vorresti raccontarci?

Simone sorride e racconta. “Michael Fassbender, dopo aver bevuto, richiede il conto. Quando glielo porto mi chiede, sornione, se voglio la mancia o una foto. Io che sono un grande fan degli XMen e lo vedo come Magneto ovviamente gli rispondo che non me ne faccio nulla della mancia e voglio una foto con lui! Ma non solo Fassbender, ho servito cocktail anche a George Lucas…”

E qui, io che sono cresciuta leggendo le testate della Marvel dedicate agli X Men, confesso, ho provato tanta invidia.

  • C’è qualcosa che vorresti consigliare ad un giovane che sta per iniziare il suo percorso di studi alla FPU?

Di nuovo, Simone, riesce a colpirmi positivamente. Il suo consiglio? “Non smettere mai di essere curiosi e voler imparare. Gli studi sono un inizio e mai una fine. Bisogna continuare a chiedersi il perché di quello che si fa e cercare di migliorare giorno dopo giorno”

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