La Miscelazione Futurista di Fulvio Piccinino

La Miscelazione Futurista

Un Viaggio nel Futurismo della Miscelazione: La Genesi di un Volume Unico

Questo libro è il risultato di anni di ricerche approfondite e indagini meticolose condotte tra musei, collezionisti, mercatini dell’usato, biblioteche e antiquari. È stato concepito principalmente per i barmen, con l’intento di far loro vivere l’emozione di miscelare polibibite, consapevoli della complessità e della varietà della loro origine. Tuttavia, il suo fascino non mancherà di attrarre anche i non addetti ai lavori, grazie al ricco apparato storico e iconografico e alla cura con cui svela lati inediti del movimento futurista.

La Miscelazione Futurista è una raccolta di storie, aneddoti e dettagli legati alla cucina di Marinetti e dei suoi contemporanei, con particolare attenzione al mondo delle bevande miscelate. Il volume esplora, con un mix di filologia e attualità, diciotto polibibite curiose e include una sostanziosa appendice contenente trucchi per preparare un aeroaperitivo futurista e un neomanifesto del miscelatore futurista.

Oltre alla storica casa astigiana Giulio Cocchi, che ha promosso l’iniziativa, il progetto ha coinvolto nomi prestigiosi come Campari, Cedrata Tassoni, Luxardo, Nardini, Pallini e Strega. Questa sinergia inedita riflette la comune volontà di valorizzare e diffondere la miscelazione italiana in un panorama dominato da ricette anglofone. Roberto Bava di Giulio Cocchi ha sottolineato: «Le nostre eccellenze, come vermouth, grappa, amaro e limoncello, sono sempre rimaste ai margini».

L’azienda, attiva dal 1891, ha vissuto l’epoca futurista con il Barolo Chinato, l’aperitivo americano e diverse varietà di vermouth, alcune delle quali sono in produzione da oltre un secolo. Durante la presentazione del libro a Roma, presso l’emporio Jerry Thomas Studio 9, sono state preparate quattro delle diciotto originali ricette, tutte rivelatesi riproducibili e dal gusto contemporaneo, pur con un tocco di stravaganza.

I nomi delle polibibite sono affascinanti e creativi: Giostra d’alcol, Grandi acque, Rosa bianca e Rigeneratore. La prima, firmata dal pittore futurista Enrico Prampolini, fu presentata alla Grande Esposizione Coloniale di Parigi come Carouselle d’alcol. Questa miscela unisce Barbera d’Asti, Cedrata Tassoni e Bitter Campari, arricchita da un’infusione sorprendente di cioccolato e formaggio.

Grandi Acque combina gin (quello italico, prodotto anche in casa), grappa e mistrà, con un pezzo di acciuga racchiuso in un’ostia a completare l’opera. Rosa bianca, creata nel 1936 da Angelo Giachino del ristorante Santopalato di Torino, è un cocktail tutto al femminile, a base di succo d’arancia, Bitter Campari, mistrà e liquore di rose, da gustare con una spruzzata di essenza di rose nell’aria.

Infine, c’è Rigeneratore, una polibibita provocatoria inventata da Cinzio Barosi, ingegnere con il sogno di motorizzare l’Italia con un’auto a prezzo stracciato. Consigliata per le fatiche d’amore, questa bevanda è un mix di rosso d’uovo, noci, zucchero, Moscato d’Asti e banana, con il frutto che spunta in modo piuttosto allusivo dal bordo del bicchiere. La miscelazione non prevede dosi precise: misurare sarebbe contro la logica futurista, che sostiene che «da ogni errore può nascere una nuova polibibita».

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