Hemingway e l’alcol: i cocktail preferiti del grande scrittore
Si narra che la bottiglia non fosse mai accanto alla macchina da scrivere di Ernest Hemingway, e che il famoso scrittore non scrivesse mai in stato di ebbrezza. Tuttavia, è un fatto indiscutibile che fosse un grande bevitore, rinomato per la sua passione per i cocktail. A Cuba, per esempio, non perdeva occasione per gustare un autentico mojito alla Bodeguita del Medio.
La sua personalità intensa lo portava ad affrontare la vita con passione, senza compromessi: che si trattasse di sport, viaggi, scrittura o, ovviamente, di un buon drink.
Ernest Hemingway, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1954, rimane una figura venerata nel panorama letterario contemporaneo, ricordato per il suo stile sobrio e diretto, lontano da frasi elaborate e mezze misure. Grazie alla sua genialità, ci ha regalato opere indimenticabili, tra cui Il vecchio e il mare, Fiesta e la splendida raccolta I quarantanove racconti.
Un poeta dell’avventura
Nato il 21 luglio 1899 a Oak Park, in Illinois, Hemingway è diventato il simbolo del Novecento letterario. Iniziò la sua carriera nel 1917 come cronista per il Kansas City Star. L’anno seguente, dopo aver rinunciato all’arruolamento nell’esercito a causa di un problema oculare, si unì alla Croce Rossa come autista di ambulanze, venendo inviato in Italia sul fronte del Piave. Qui, dopo aver subito gravi ferite mentre prestava soccorso a un soldato, fu insignito di una medaglia al valore. Tornato a casa nel 1919, fu costretto a lasciare la sua famiglia e si trasferì a Chicago, dove iniziò a scrivere per il Toronto Star e Star Weekly.
In un evento sociale, conobbe Elizabeth Hadley Richardson, una donna affascinante di sei anni più grande di lui, con la quale si sposò nel 1920. I due sognavano di trasferirsi in Italia, ma alla fine si lasciarono conquistare dall’arte e dalla cultura di Parigi, che influenzarono profondamente il suo lavoro.
Appassionato di caccia, pesca e sport, Hemingway viveva la vita con entusiasmo, accettando ogni sfida. La sua avventurosa esistenza, però, lo portò a subire diversi infortuni e a sopportare due incidenti aerei che lo segnarono profondamente. Negli ultimi anni, sempre più debilitato e impossibilitato a scrivere, si ritirò in una clinica del Minnesota e, nel 1961, acquistò una villa a Ketchum, Idaho, dove si trasferì, sentendosi inquieto a Cuba dopo l’ascesa di Fidel Castro. Profondamente afflitto dall’idea di non poter più scrivere, la mattina del 2 luglio si tolse la vita con un colpo di fucile.
La sua ricca produzione letteraria e la vita avventurosa hanno ispirato innumerevoli film e opere che continuano a farci scoprire il suo straordinario mondo.
I cocktail di Hemingway
I drink preferiti di Hemingway sono forse tra i più celebri associati a un autore letterario. Non solo era un bevitore incallito, ma sapeva anche apprezzare la qualità. La sua passione per i cocktail, alimentata dai numerosi viaggi, lo portò a sviluppare un gusto unico e variegato. Nel corso della vita, si innamorò di molti cocktail, a molti dei quali sono stati dedicati.
Come lui stesso affermava: “Bevo da quando avevo quindici anni e poche cose mi hanno dato più piacere. Quando lavori duro tutto il giorno con la testa e sai che il giorno dopo devi lavorare ancora, cosa può cambiare le tue idee e indirizzarle su un altro piano se non il whisky? E quando hai freddo e sei zuppo, cosa può riscaldarti? Prima di un attacco, chi può indicare una cosa capace di darti il momentaneo benessere che ti dà il rum?”
I cocktail iconici di Hemingway
- Hemingway Special Daiquiri: Creato appositamente per lo scrittore dal bar ‘La Floridita’ a L’Havana. Poiché Hemingway aveva una forte avversione per lo zucchero, questo cocktail è una versione del daiquiri senza dolcificanti, perfetta per le sue esigenze.
- Papa Double: Conosciuto anche come Hemingway Special o Hemingway Daiquiri, è una variante del classico Daiquiri, preparata con rum bianco.
- Mojito: Sempre a L’Havana, Hemingway non poteva fare a meno del fantastico mojito della Bodeguita del Medio. Ancora oggi, nel famoso bar cubano, si può ammirare la sua scritta: “My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita”.
- Montgomery Martini: La leggenda narra che per preparare il Martini di Hemingway bastasse avvicinare una bottiglia aperta di vermouth al bicchiere. In “Di là dal fiume e tra gli alberi”, il colonnello Cantwell ordina un “Very dry. Montgomerys. 15:1”.
- Sidecar: Riferito al carrozzino laterale delle moto, il Sidecar è un altro cocktail associato a Hemingway, in voga negli anni ’20 durante il suo soggiorno a Parigi. Questo drink è considerato un classico per gli amanti dei cocktail tradizionali.
- Scotch & Soda: Infine, Hemingway una volta scrisse: “Mai rimandare il bacio di una bella ragazza o l’apertura di una bottiglia di whisky”.