
Il bourbon è un whiskey che prende il nome da una contea dello Stato del Kentucky. Se si può dire che tutto il Borubon è whisky, non si può però affermare che non tutto il whisky è bourbon.
Questo perché il bourbon altro non è che una variante completamente Americana, la cui produzione risale agli inizi della storia Americana, prima del proibizionismo. Di strada ne è stata fatta molta e oggi i migliori Bourbon whisky sono superalcolici esportati e apprezzati in tutto il mondo.
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Quando si assapora un sorso di bourbon si va incontro ad una vera e propria esperienza sensoriale. Si tratta di una bevanda con una lunga storia alle spalle: quando arriva a noi è già stato distillato, invecchiato e maturato.
In un mondo moderno come il nostro, fatto di fretta, gratificazione istantanea e appagamento immediato, il bourbon ci insegna a non avere fretta. Ad amare il lavoro del tempo in grado di modellare le migliori materie prime regalandoci preziosi sorsi da assaporare.
Un po’ di storia
Il Bourbon ha una storia piuttosto antica che risale al 1780, quando la famiglia Pepper (poi diventata la James E. Pepper) creò la prima marca di whiskey in Kentucky. ,
Si dice che il reverendo Elijah Craig, nel 1789, sia stato il primo a dare il nome bourbon al proprio whiskey.
Il vero Bourbon può essere distillato in tutti gli Stati Uniti, ma la sua produzione deve aver luogo in:
- Kentucky,
- California,
- Illinois,
- Pennsylvania,
- Indiana,
- Georgia.
Ad ogni modo è nel Kentucky che storicamente si concentra la maggior produzione del bourbon.
Come viene prodotto
La miscela di cereali usata per produrre il bourbon è solitamente composta dal 70% di mais e da un 30% dato da grano e/o segale, e orzo maltato.
Questa miscela viene detta mash ed è viene fatta fermentare attraverso un processo chiamato sour mash fermentation. Durante questo processo alla miscela viene aggiunta acqua purissima demineralizzata e un’infusione acida ricca di lieviti attivi che proviene da precedenti fermentazioni.
Terminata la fermentazione si procede alla distillazione, solitamente a ciclo continuo con alambicco a colonna. Ne deriva un distillato incolore che, con la successiva permanenza in botti, acquisterà un colore naturale più o meno intenso a seconda degli anni di invecchiamento.
Che caratteristiche deve avere il Bourbon?
La distillazione del bourbon può aver luogo solo negli Stati Uniti: nel 1964 il Congresso ha infatti riconosciuto il Bourbon Whiskey come “prodotto caratteristico degli Stati Uniti”, creando le “Federal Standard of Identity for Bourbon” le quali prevedono che:
Secondo il Federal Standards of Identity for Distilled Spirits, il bourbon per essere considerato tale deve:
- Contenere almeno il 51% di mais.
- Prodotto a non più di 160 proof (vecchia misurazione della gradazione)
- Conservato in botti di quercia, nuove e tostate internamente per facilitare la penetrazione del distillato nel legno, per almeno 4 anni
- Imbottigliato ad un minimo di 80 proof (40% ABV).
- Prodotto negli United States.
- deve essere naturale al 100%. Alla miscela può essere aggiunta solo acqua;
- deve essere messo in botte con non più del 62,5% di alcol in volume;
- il bourbon che rispetta tali regole, ed è invecchiato per un minimo di due anni, può essere denominato Straight Bourbon;
- il bourbon invecchiato per un periodo inferiore ai quattro anni deve portare in etichetta la durata dell’invecchiamento;
- La dicitura Kentucky bourbon si riferisce a un whiskey distillato e invecchiato per almeno un anno nel Kentucky.

Le caratteristiche dei migliori
Come scegliere i migliori Bourbon? Iniziamo dall’etichetta che può fornirci molte informazioni utili. Ecco perché è importante capire un po’ i termini usati per descrivere le varie caratteristiche del Bourbon. Vediamoli insieme:
- Bourbon Whiskey: indica un Bourbon che è stato conservato in botti in legno di quercia per almeno due anni.
- Proof: è un numero utilizzato per capire la quantità di alcool presente nel whisky.
- Sour Mash: Una tecnica utilizzata che consiste nell’uso di un liquido ottenuto dopo filtrazione di una parte dell’infuso fermentato di cereali. Viene unito ai cereali cotti non usati nella distillazione precedente.
- Small Batch: ci dice che il bourbon è stato prodotto tramite un numero esclusivo di botti o ricette. Viene generalmente riservato a variazioni limitate dei brand più noti.
- Bottled In Bond: forse non tutti sanno che esisteva una regola federale che prevedeva che il bourbon venisse prodotto con un’unica distillazione da un singolo distillatore presso una singola distilleria. Il bourbon dev’essere poi conservato in un magazzino sigillato federalmente per almeno 4 anni ed imbottigliato a 100 proof. Ecco perché l’etichetta deve identificare anche la distilleria dove si è svolto tutto il processo.
- Non-Distiller Producers: sono quelle compagnie che acquistano il whisky direttamente dai veri distillatori e lo miscelano in seguito.
- Single Barrel: indica quei bourbon invecchiati utilizzando botti singole per impartire una maggior variazioni al naso e al palato.
Quali sono i migliori Bourbon
Saper leggere l’etichetta di un whisky è molto importante proprio perché permette di fare un’ottima scelta senza rischiare di buttare soldi inutilmente. Se però siete indecisi e non sapete orientarvi su quale bourbon comprare, la seguente guida vi illustrerà i prodotti delle migliori marche:
- Jim Beam Kentucky Straight Bourbon Whiskey 100 Cl
- Bulleit Bourbon Frontier Whiskey 70 cl
- Maker’s Mark Bourbon Whisky
- Knob Creek Bourbon Whiskey 70 Cl
- Bulleit Bourbon 700 ml
- Buffalo Trace Kentucky Straight Bourbon 700 ml
- Four Roses Kentucky Straight Bourbon Whisky
- Buffalo Trace Kentucky Straight Bourbon

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