Barlady: quando è una donna dietro al bancone del bar

Barlady: una professione di successo

Barlady: il volto femminile dietro al bancone

Fino a pochi anni fa, era piuttosto raro vedere una donna impegnata nella preparazione di cocktail dietro un bancone. Negli ultimi tempi, tuttavia, stiamo assistendo a un cambiamento significativo: sempre più donne stanno emergendo in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini, conquistando posizioni in locali rinomati a livello globale.

Questo crescente gruppo di professioniste ha trovato la sua voce attraverso la miscelazione e la creazione di drink, guadagnandosi il rispetto in un ambiente di lavoro storicamente maschile. Grazie a competenze, precisione, determinazione e abilità organizzative, le barlady hanno raggiunto una vera parità con i loro colleghi maschi.

La professione di barlady oggi

Nel nuovo millennio, le barlady sono molto richieste nei locali che aspirano a essere competitivi e all’avanguardia. Negli ultimi anni, sempre più giovani donne hanno intrapreso una carriera in questo ambito, che un tempo sembrava riservato esclusivamente agli uomini, trasformandolo in un’area di lavoro ricca di opportunità.

Cosa rende le barlady così ricercate? La verità è che il talento non ha genere. Le donne che si dedicano con passione al loro lavoro dimostrano di avere le stesse capacità dei loro colleghi maschi. Anche se potrebbe sembrare un’affermazione scontata, ci sono voluti anni di battaglie per arrivare a questo traguardo. Una barlady di successo non cerca di emulare i maschi; piuttosto, porta al bancone la sua preparazione, professionalità e carisma.

Le competenze delle barlady

Sempre più barlady, note anche come barmaid o bar women, hanno ottenuto ruoli prestigiosi grazie alla loro attenzione ai dettagli, alla capacità organizzativa e alla pulizia impeccabile del bancone, oltre alla loro abilità nel relazionarsi con i clienti. Quando partecipano a corsi di bartending, dimostrano un’ottima attitudine nell’organizzare il lavoro e una grande concentrazione nella creazione e decorazione di drink.

Barlady vs. barman

È evidente che la presenza delle barlady è in crescita e sta consolidando una significativa fetta di mercato. Ma cosa le distingue dai loro colleghi maschi? Perché sono così richieste e alla moda?

Cinzia Ferro, titolare dell’Estremadura Cafè di Suna (Verbania), offre la sua visione: “Le barlady hanno una maggiore predisposizione all’organizzazione, una superiorità nella concentrazione e una cura minuziosa nel dosare gli ingredienti e decorare i drink. A ciò si aggiungono sensibilità, creatività e intuito.”

Virginia Ducceschi, bar manager del Rex di Firenze, aggiunge: “Le donne tendono a essere più diplomatiche e capaci di gestire meglio le situazioni critiche.” Adriana Bosco, bar woman manager all’Ithay di Cava De Tirreni, sottolinea che “le donne sono più ordinate e precise nella pulizia, con una sensibilità e un gusto estetico che spesso mancano agli uomini.”

Oggi, nelle principali città italiane, si è creato un clima di parità tra barman e barlady, con stipendi equiparati. Questo rende il settore della ristorazione un mercato all’avanguardia, in grado di tutelare tutti i professionisti, indipendentemente dal genere.

Barlady di successo

Ripercorrendo la storia della mixology, possiamo citare donne che hanno fatto la differenza, come Ada Coleman, la prima donna a lavorare al celebre American Bar del Savoy Hotel di Londra nel 1903. Da allora, molte altre donne hanno saputo affermarsi nel settore.

Elena Airaghi, Brand Ambassador di Belvedere Vodka Italia, ha iniziato la sua carriera nel bar per finanziare le vacanze. Dopo aver lavorato come manager in Irlanda, ha deciso di dedicarsi completamente al mondo del bar, diventando il volto femminile della Belved’Air Crew.

Patrizia Bevilacqua, Brand Ambassador per Cortese (Bevande Futuriste), ha vinto nel 2014 il concorso Lady Drink, riservato alle sole donne, ed è stata l’unica barlady a lavorare in Terrazza Martini durante Expo Milano 2015.

Debora Tarozzo, Brand Ambassador per Italia Flor de Caña, dichiara: “Stare dietro al bancone mi rende particolarmente felice.” Ha vissuto in vari paesi prima di stabilirsi in Italia, portando con sé un bagaglio di esperienze uniche.

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